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 | Alessio Colarizi Graziani DIVERTIMENTI TEATRALI in versi e prosa - monologhi, dialoghi, fiabe a più voci, bisticci amorosi - - per spettacolini in famiglia e salottieri -
Amico lettore, non sono un critico letterario. Se anche lo fossi, non sarei comunque molto credibile nelle vesti di giudice di me stesso. Come autore, invece, posso spendere qualche parola per accennare alla genesi di questa raccolta.
Ho visto che alcuni miei scritti, in prosa e/o in versi, annotazioni scherzose sparpagliate nell’arco di diversi anni e occasionalmente da me declamate in qualche ristretta cerchia di amici, avevano una valenza vagamente teatrale. Da cui il titolo di questa raccolta.
|  | Luigi Verducci Passeggiate nel cielo stellato
Questo libro nasce per facilitare l’orientamento al cielo e ha l’obiettivo di rendere chiunque in grado di riconoscere le principali costellazioni.
Nelle mie osservazioni mi sono reso conto che è utile avere dei punti di riferimento per capire quali costellazioni si trovano vicine per poterle individuare con più facilità. Le storie della mitologia greca sono una formidabile risorsa in questo senso, ma molto utili, soprattutto per chi è appassionato di scienze, possono essere gli aneddoti connessi alla storia dell’astronomia e alle sorprendenti e spesso recenti scoperte sull’universo.
Pertanto questo libro parla di tre cose: costellazioni, miti greci e astronomia.
Prima di iniziare il nostro viaggio, tre piccole avvertenze.
|  | Alessio Colarizi Grziani Vagando e… divagando POESIE 1990-2020 Illustrazioni di Chiara Armezzani
La personalità di Alessio Colarizi Graziani è sempre articolata in seducenti slanci d’eclettismo; per coglierla interamente è utile conoscere la sua passione per la musica, non solo in ascolto, ma in esecuzione diretta con il flauto dolce, le cui melodie viaggiano attraverso modulazioni e toni di diversa intensità; il senso del ritmo è trasmesso da una cadenza che nel suo incedere può arrivare anche a guizzi e virtuosistici saliscendi.
|  | Fabio Sileoni Nicola Benedetti celebre basso verdiano (1821-1875) prefazione di Piero Mioli
Esattamente duecento anni fa, il 18 giugno del 1821, nasceva a Pollenza Nicola Benedetti, celebre basso di grande talento, tra i più apprezzati cantanti lirici del XIX secolo, scomparso prematuramente a soli 54 anni. Uomo mite e riservato, ritiratosi dalle scene nel 1868, trascorre gli ultimi anni della sua vita nel borgo natio, nella riservatezza dell’ambiente famigliare. Il lirico scompare silenziosamente, nemmeno i giornali musicali dell’epoca sembrano toccare l’argomento della sua dipartita, nonostante in vita abbia calcato con successo i palcoscenici dei più noti teatri italiani ed europei.
Il primo a tentare di dissolvere parzialmente le nebbie che avvolgono la figura del celebre basso pollentino è l’artista Giuseppe Fammilume; questi, in qualità di fondatore e capo della Corporazione del Melograno, associazione nata per la valorizzazione della cittadina di Pollenza, commissiona una breve ricerca sulla figura di Nicola Benedetti; questo percorso di “riemersione” della figura del cantante proseguirà molti anni dopo con il volume Cantanti verdiani marchigiani dell’800, di Pietro Molini e Paolo Peretti, volume II della Trilogia verdiana marchigiana, pubblicato nel 2017, dove Nicola Benedetti è annoverato tra i cantanti marchigiani alle prime verdiane, in quanto creatore del ruolo di Banco nel Macbeth di Giuseppe Verdi, andato in scena al Teatro della Pergola di Firenze nel 1847.
|  | Romolo Murri De Regimine Ecclesiae a cura di Paolo Petruzzi
Ci sono luoghi del nostro Paese che non sarebbero mai ricordati nel tempo se non avessero legato il loro nome ad un personaggio noto. È questo il caso di Gualdo, un borgo dell’entroterra maceratese che è stato per Romolo Murri il rifugio nel quale trovare la tranquillità necessaria per far fronte alle molteplici difficoltà incontrate nel corso della sua travagliata vicenda umana.
|  | Massimo Miconi Olio. Il mondo magico dell’Extravergine
La mia famiglia da secoli ha a che fare con l’olio d’oliva. Se ha potuto svolgere questa attività da così tanto tempo, è stato grazie alla laboriosità, testardaggine e serietà di chi mi ha preceduto. Ma una parte del merito va anche all’energia vitale del fiume Tenna, motore e baricentro di tutte le attività della famiglia. Il fiume che dai Monti Azzurri divide fino alla costa le province di Fermo e Macerata e porta la magia della Sibilla fuori dai suoi confini.
Ripercorrendo all’indietro la storia dell’oleificio dobbiamo partire dalla fine del ’700. Nonostante ricerche d’archivio non ho trovato notizie precedenti a questo periodo, né documenti sulla data di nascita dell’azienda. Le prime documentazioni risalgono pertanto al 1799, anno nel quale il frantoio Miconi è stato lo scenario di una delle numerose battaglie tra francesi ed insorgenti antinapoleonici, rimasto alla storia come il “Saccheggio di Castel Clementino”.
|  | Massimiliano Redondi La crisi della Postmodernità Umanità e Ambiente
Tutti noi stiamo meditando intorno alle sorti del nostro pianeta in conseguenza delle manipolazioni che l’uomo ha introdotto nella biosfera.
Ho voluto mettere per scritto, sull’onda delle sempre nuove emergenze economiche, ecologiche e sanitarie queste considerazioni tratte da letture di autori di vagliata competenza a cui rimando nella essenziale bibliografia allegata.
Dopo aver brevemente descritto le caratteristiche della modernità ho cercato di evidenziare le modalità operative della nuova fase, chiamata da alcuni postmodernità, rifacendomi ampiamente alle teorie di Bauman, in chiave sia economica che sociologica in senso lato.
Ho accennato alle principali teorie che descrivono la contemporaneità, in una visione eurocentrica e occidentale, cercando prima di mettere in risalto i punti nodali che possono aver contribuito, all’erosione della valorialità di alcuni parametri esistenziali che sono alla base della nostra sopravvivenza sulla Terra.
Senza di essi l’utilizzazione dissennata del pianeta potrà danneggiare la nostra convivenza.
|  | Sandro Mongardini Tra Immagini e Parole La matrice visiva nei racconti di Alvaro Valentini
I testi di Valentini poeta, narratore, critico letterario sono noti, apprezzati, adeguatamente ristampati e diffusi. Mongardini propone una rilettura degli articoli che il professore aveva dedicato alla fotografia, apparsi su riviste di settore («Ferrania», «Fotografia», «Popular Photography Italia»); e che da quei lontanissimi anni ’50 non sono più tenuti in considerazione: un risarcimento, e un aspetto non marginale della attività e della personalità di Valentini, che propugna – nel mondo dei fotografi – una maggiore conoscenza delle letterature, e una emancipazione dal mito-feticcio della fotografia singola, esemplare, perfetta, a favore del “Racconto fotografico”, racconto per immagini che la fotografia può realizzare con una sua specificità sua, rispetto al cinema.
|  | Carlo Giacomini (a cura di) In Archivio al tempo del contagio. Studi e attività d’Istituto durante la pandemia Quaderni dell'Archivio di Stato - 2 -
A circa due anni di distanza dal precedente e dopo la recente conclusione della mia direzione dell’Ufficio perché chiamata ad altro incarico, l’Archivio di Stato di Ancona presenta il secondo numero dei suoi Quaderni.
A differenza dell’esordio, dedicato al solo contributo di uno studioso, in questa occasione si propone una collettanea di articoli e relazioni prodotte da alcuni dei più assidui utenti e dai funzionari scientifici e amministrativi dell’Istituto.
Due sono quindi le sezioni che compongono la presente pubblicazione. Nella prima, Studi e ricerche, trovano spazio gli studiosi con i loro lavori: elaborati imperniati su documentazioni o fondi bibliografici conservati dall’Archivio di Stato, e i temi in essi analizzati riguardano interessi e ambiti cronologici diversi.
La sezione Attività d’Istituto è invece composta dai resoconti di operazioni archivistiche e campagne didattiche realizzate ultimamente dal personale d’ufficio e da una nostra collaboratrice professionale. Si dà qui conto di riordini e schedature analitiche di complessi documentari quali l’Archivio della Manifattura Tabacchi di Chiaravalle e il fondo Prefettura, riferendo con particolare attenzione l’impegno profuso per una nuova qualificazione dell’Archivio del Comune di Ancona – Antico regime e suoi Aggregati, così come si prospettano alcuni progetti che la responsabile del Servizio didattica ha portato a compimento in questi ultimi anni.
|  | Andrea Livi (a cura di) Il mestiere dell'editore dai caratteri di piombo al digitale Annali di Andrea Livi editore
Il mestiere dell'editore
La piccola editoria vive di intuizioni, di incontri e di scoperte. È un’attività con un elevato grado di imprevedibilità circa il successo o meno di una pubblicazione per tanti fattori imponderabili.
Si dice che i libri sono facili da pensare, difficili da realizzare e difficilissimi da vendere. A questo proposito così si espresse lo scrittore tedesco Felix Dahn (1834-1912): «Scrivere un libro è facile: ci vuole soltanto una penna, l’inchiostro e la carta. Comporre un libro è già più difficile, perché non di rado il genio si esprime con una grafia illeggibile. Leggere libri è più difficile ancora per via della minaccia incombente del sonno. Ma vendere libri è l’impresa più ardua che un essere umano possa affrontare».
Ma, di libro in libro, l’editore va avanti, sempre illuso e sempre rincuorato perché ogni volta l’emozione si ripete: dietro ogni libro c’è una sommatoria di azioni, di decisioni e di aspettative.
A chi mi chiede perché ho deciso di fare l’editore rispondo (celiando) che questo mi è sembrato il modo migliore per pubblicare i libri che avrei voluto scrivere, affidandoli a chi è più bravo di me.
|  | Alessio Colarizi Graziani Notre-Dame ed altri due poemetti poesie in rima (2016-2018)
Qualche riga d’introduzione, a cominciare dal titolo: Notre-Dame. Prima di andare in pensione, la mia vita professionale d’interprete e traduttore ha avuto al centro la lingua e la cultura francese. Il francese è stato quasi una seconda lingua nella mia famiglia, trasmesso dalla mia bisnonna materna Elvira, figlia del celebre baritono Francesco Graziani (Fermo 1828 - Fermo, 1901), amico di Giuseppe Verdi e sincero patriota, cui Giuseppe Mazzini affidava importanti missioni. Il mio trisnonno aveva scelto Parigi come residenza ed aveva dato alla sua figliola Elvira dei pedagoghi francesi. Al termine della sua carriera, rientrando in Italia con suo padre, la bisnonna Elvira, pur comprendendo l’italiano, trovava più spontaneo parlare il gallico idioma, che ha trasmesso a mia nonna e a mia mamma.
|  | Fabrizio Fabi Paradigmi consiliari fermani
Ho reincontrato recentemente un passo di Croce che mi aveva molto impressionato quando l’avevo scoperto, da ragazzo, all’epoca in cui cominciavo la mia avventura nella vita pubblica: ci ho ritrovato l’evidenza, la chiarezza, la semplicità che me l’avevano raccomandato la prima volta come una essenziale verità.
Che diceva Croce? Lo trascrivo letteralmente: «Il passare, non soltanto temporale ma ideale, da un momento della storia al momento che ne costituisce lo sviluppo, è definito nel distacco da una posizione raggiunta a una posizione nuova da raggiungere: è definito da una fatica, da uno sforzo che implica la riscossa della vita dal letargo mortale in cui affonderebbe se permanesse nella posizione precedente.
La contrarietà non si effettua altrove che nel trapasso da uno stato all’altro, da un riposo all’altro, da una pace all’altra, da una ad altra soddisfazione di bisogni, ossia da un bene a un altro: il quale altro tuttavia non può conseguirsi senza lo sforzo del distacco dallo stato precedente e senza lo sforzo per raggiungere il nuovo, che sono due aspetti indivisibili di un unico processo.
E questo sforzo del distacco è per ciò stesso penoso, sinonimo di dolore, e quel che ci dà questo dolore è male, come si dice, ‘fisico’, considerato in rapporto alla sanità fisiologica che si vuole ottenere o riottenere; e quel che minacciandoci ci offende e travaglia nella coscienza morale, è male morale; e quel che ci offende e travaglia nella coscienza logica ed estetica, è il falso e il brutto.
Sempre lo sforzo del raggiungimento del nuovo grado è insieme senso di interiore responsabilità e di colpevolezza, se si ceda e si rinunzi a raggiungerlo, è mancato accrescimento di vita e perciò un inclinare verso la morte.
La vita è creazione continua, ma creare importa lasciare alle spalle il passato da cui prende rilievo la positività del presente e l’infinita possibilità del futuro.
In questa creazione della vita è la dialettica del divenire, che si svolge come passaggio da un momento già raggiunto, e quindi compiuto in se stesso, al momento successivo. L’atto della vita si compendia in questo svolgimento dialettico».
|  | Veneranda D’Aprile Ragli d'asino non arrivano in cielo Racconti di vita contadina
Questo libro descrive, partendo dal reale quotidiano della sua famiglia, il momento di trapasso. Figlia di contadini di Monteleone, piccolo paese nelle colline del fermano, riesce, con un’indomita battaglia contro i condizionamenti trovati nascendo, ad appropriarsi della cultura che li ha creati e di quella che li contesta, e si proietta nell’avvenire senza rinnegare nulla del suo passato.
|  | Alessio Colarizi Graziani Li rendocchi de la Torretta poesie dell’autore in dialetto fermano con note e traduzione in italiano (2007-2020)
Nato nella Fermo di Tamanti, residente nella Roma dell’antico Belli e di Trilussa, Colarizi non poteva non seguire anche formalmente le vie dei maestri con la quartina, endecasillabo e rima baciata e anche alternata. C’è dei maestri anche la brillantezza, il riso e l’irrisorio, il gusto del lazzo e del frizzo. Cose ben fatte. Le battute iniziali e intermedie preparano la risata finale. Così già dal primo testo Preghete la vostra ch’io prego la mia, che finisce con un riferimento illustre sul calco di Carmelo Bene: Sono apparso alla Madonna.
Ma poco dopo nel testo successivo (Cristina) già il poeta suona un registro diverso, quello dell’amore e del suo ricordo. Segno che il nostro autore domina vari temi e toni. E questa duttilità gli fa onore.
Versi che profumano di dialetto come il camino ha la fragranza della fiamma sprigionata dalla legna stagionata, e la pronuncia cricchia e scroscia perché non è artefizio, costruzione fatta a tavolino o su raffinati vocabolari ma riflette la lingua del popolo, del quotidiano, della realtà. Dunque buonumore, facezia, sapienza e tanta comicità. Ma dentro c’è una forte carica di verità.
|  | Lando Siliquini Lingua di Marca La ricerca e l’orgoglio delle radici
Traduzione inglese delle voci a cura di PAMELA VENTURA
Definire lingua picena un parlato centro italico marginalizzato dagli studiosi e snobbato dai circoli culturali fino a essere privato della stessa identità e dignità dialettale, può apparire assurdo o inutilmente provocatorio.
Prima di addentrarsi nella discussione vanno pertanto chiariti alcuni equivoci di fondo talora alimentati dagli stessi cultori della materia.
Va innanzitutto evidenziato che il modo di parlare nell’Italia mediana, escludendo la Toscana, ha un fondo linguistico comune che non viene inficiato dalle varianti locali, mostrando un medesimo sostrato. Esso si pone in netta distinzione tanto con le parlate settentrionali quanto con quelle meridionali; e le barriere linguistiche rappresentate dal Tevere a nord-ovest, dai fiumi Potenza ed Esino a nord e dall’Aso a sud sono le più nette e percepibili d’Italia o forse d’Europa.
Un secondo luogo comune da sfatare è la convinzione, figlia di un certo nichilismo marchigiano, che il vernacolo fermano maceratese sia il semplice riflesso di ritorno del parlato medio tirrenico.
Ancora più radicata è poi la falsa conclusione che i fenomeni lessicali, fonetici, morfologici e semantici diffusi in questa area rappresentino un deterioramento caricaturale della lingua nazionale.
Come ingiustificata è la definizione di “dialetto della /u/ finale”, assai più calzante per il ligure, il calabrese, il salentino, il siciliano, il sardo.
Non si vuole invece neppure immaginare che si possa ancora confondere il toponimo “piceno” con “ascolano”.
|  | Maria Rosaria Corchia Teresa Gheis una cantante lirica ritrovata
Il nome di Teresa Gheis non figura in nessuno dei principali dizionari biografici di musica. È assente nel Grove Dictionary of Music and Musicians, così come non trova riscontro nel Musik in Geschichte und Gegenwart, nel Dizionario Enciclopedico della Musica e dei Musicisti, nel Dizionario universale dei musicisti di Carlo Schmidt e nei Cantanti celebri di Gino Monaldi. Fatto ancor più strano, nemmeno Giuseppe Radiciotti (1858-1931), fonte obbligata per lo studio della musica nelle Marche, la menziona tra gli artisti di canto nel suo monumentale progetto di dizionario bio-bibliografico dedicato ai musicisti nati nella sua regione. Perfetta, illustre sconosciuta, Teresa Gheis è scomparsa dagli annali della scena lirica.
Eppure, la storia di questa cantante con voce di mezzosoprano, nata nella città di Fermo il 5 novembre 1859, meriterebbe un’attenzione ben maggiore.
|  | Cesare Baroni Urbani - Maria L. de Andreade Utilizzo, migrazione ed estizione dei soprannomi istitizionali nell'Anconetano tra eredità e mememtica
Definiamo soprannomi istituzionali tutti quei soprannomi che compaiono in un certificato ufficiale, anagrafico o notarile. Nell’Anconetano, conosciamo un solo soprannome istituzionale del secolo XIII, due del secolo XIV, ma è dal XV che il loro uso comincia ad essere più frequente. Molti dei soprannomi più antichi si trasformarono in cognomi nel Settecento. Altri continuarono ad essere usati in apposizione al patronimico e, malgrado il loro uso continuato nella lingua parlata, scompaiono gradualmente dai rogiti e dai registri anagrafici dopo il 1950. Prima di questa data, l’uso dei soprannomi nei documenti parrocchiali dipende dalle attitudini del parroco.
|  | Fabio Macedoni Luci e colori della mia terra testi poetici di Lucia Nardi in arte LuNa a cura di Alberto Pellergino
La prima sensazione che ho provato di fronte alle fotografie di Fabio Macedoni è stata la loro capacità di entrare immediatamente in comunione con quanti le guardano, perché esse incarnano il sogno di una natura incontaminata che è ancora possibile far diventare realtà. Da esse traspare un grande amore per la natura e di riflesso per la vita, un amore ingenuo ma genuino, il quale si esprime attraverso il linguaggio semplice del francescano Cantico delle creature: «Laudato si’, mi’ signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».
|  | Massimo Morroni L'Astronomia nelle Marche Dizionario di astronomi, astrofisici, astrofili, astrologi, gnomonisti, fisici, matematici, cronografi, cosmografi
Numerosi sono stati i personaggi che, nella nostra regione, si sono occupati a diverso titolo di osservare e studiare il cielo. Fin dall’antichità si sono avuti non solo astronomi e astrologi, ma anche cosmografi, gnomonisti, cronografi, fisici, matematici e semplici astrofili che hanno lasciato traccia concreta del loro interesse. Questo dizionario li ripercorre, in ordine cronologico, ricostruendone gli interessi ed i lavori ed illustrando il contenuto delle loro opere.
|  | Francesco Maria Anzivino - Paolo Groff Per la Patria Piccolo lapidario della Grande Guerra
Il libro è il frutto del dialogo tra i testi di Francesco Maria Anzivino e le fotografie di Paolo Groff...
|  | Sandro Mongardini Le parole de lu monte. Vocabolarietto figurato del dialetto fermano-grottese
Le coordinate entro cui si sviluppa l’attività culturale e creativa di Sandro Mongardini sono quelle stesse della sua vita quotidiana, di una presenza umana costante, cioè, nella famiglia, nella scuola, nelle associazioni, nelle scelte amicali, un valore morale è sostrato dei comportamenti, delle scelte, tutte ben mirate ed azzeccate, dosando i tempi – lenti o rapidi – le strategie, distribuite con visione chiara dei problemi e nodi da affrontare e sciogliere.
|  | Joyce Lussu - Luana Trapè Elogio dell'utopia
Credo che una parte della nostra intelligenza sia utopica, che la nostra vita e la nostra intelligenza siano collegate alla possibilità di miglioramento della nostra esistenza. L’utopia è un’attività dei cervelli umani che, di fronte agli scontri che portano sofferenza e distruzione, tenta di superarli e sostituirli con una vita più umana.
Joyce Lussu
|  | Giarmando Dimarti il tempo che ci siamo dati
Poesie
|  | Alessandro Cochetti Cose nostre
Fabule e racconti
|  | a cura di Mario Carassai testi di Antonio Conti, Vieri Favini, Alessandro Savorelli disegni di Massimo Ghirardi Le Marche sugli scudi Atlante storico degli stemmi comunali
Le Marche sugli scudi è frutto di una ricerca sull’araldica civica delle Marche realizzata negli anni 2009-2010.
|  | Mario Carassai La fascia tolentinate una ricerca sul vessillo e l’arma comunale
Sono stati l’interesse per la storia e l’arte, per tutto ciò che queste due discipline hanno in comune, non esclusi i simboli, i segni caratterizzanti i vari periodi ed il saldo legame con la mia città a spingermi verso questa ricerca...
|  | Tamara J. Griffiths A spasso per i Sibillini Storia e Ricette di una caratteristica cultura di montagna Walking in the Sibillini History and Recipes celebrating a Distinctive Mountain Culture testo bilingue
Le montagne sono un mondo diverso, molti direbbero migliore, ed è sufficiente una breve passeggiata, immersi nella loro bellezza, per sentirsi ispirati da questi luoghi...
|  | Massimiliano Redondi Dopo la Modernità. E la Chiesa? (seconda edizione)
In un’epoca sempre più secolarizzata, in cui la cultura si espande sotto la spinta del progresso scientifico e tecnologico, qual è il ruolo della Chiesa? Corre essa il rischio di smarrire la novità del messaggio che veicola, internamente travagliato da chiusure interconfessionali, da un ritualismo datato, da un dogmatismo non dialogico e da un ecclesialismo angusto? O può forse tentare una nuova evangelizzazione inaugurando un linguaggio nuovo e una nuova struttura di annuncio?
|  | a cura di Fabio Mariano L’Agorà della Cultura. 25 anni di conferenze
Il volume a più voci, in un’edizione attentamente curata da Fabio Mariano, Professore Ordinario di Restauro Architettonico presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, celebra i 25 anni di conferenze organizzate e promosse dall’Associazione culturale “L’Agorà” di Castelfidardo, presieduta da Marisa Cattani Bietti. |  | Marco Travaglini Spadò il danzatore nudo La vita segreta dell’eclettico artista Alberto Spadolini
Da Gabriele d’Annunzio a Roberto Rossellini,dai Balletti Russi, a Jean Cocteau, da Joséphine Baker alla Resistenza antinazista. Dalle pieghe smemorate del tempo riemerge la leggendaria figura dell’italiano che ha incantato Marlene Dietrich e ingelosito Pablo Picasso. |  | a cura di Carlo Pongetti Dal Vicino al Lontano Percorsi di Bruno Egidi nlla ricerca e nella didattica della Geografia
La figura di Bruno Egidi spicca per i molti meriti professionali che gli hanno procurato prestigiosi e giusti riconoscimenti, non solo nell’ambito regionale ma anche a livello nazionale. La cerchia dei colleghi e amici lo ricorda in modo particolare per la grande umanità che lo ha sempre distinto, per quel tratto buono e signorile che toccava chiunque avesse modo di incontrarlo pur brevemente. |  | Fabrizio Fabi …e brava Fermo
…e brava Fermo è la rassegna dei giudizi secchi, qualche volta compiaciuti, qualche volta critici, sui fatti più recenti della vita cittadina. Ognuna delle sentenze che qui figurano è stata espressa, a partire dal giugno 1990, per un anno, la domenica di ogni settimana, sul "Corriere Adriatico": in altre parole ci siamo istituzionalmente curati di raccogliere le vicende cittadine, dall’ultima crisi della Giunta Municipale fino al turno elettorale che avrebbe rinnovato l’Amministrazione Comunale di Fermo. |  | Fabrizio Fabi Bella Fermo
Questo libro fa seguito a Cara Fermo che, già dal titolo, evidenziava un percorso assimilabile ad un epistolario: in effetti allineava interventi che avevo avuto occasione di produrre lungo un arco di cinquant'anni, mettendo per iscritto i quali venivano fuori delle lettere, indirizzate a Fermo, che parlavano sempre e solo di Fermo, pensate con affetto per Fermo. |  | Dario Rossi La Provincia di Ascoli Piceno nelle cartoline d�epoca
Il volume evoca paesaggi, situazioni, personaggi fino a tracciare un vero e proprio affresco della nostra provincia nella prima met� del secolo scorso.
|  | Pino Bartolomei La Ferrovia Porto San Giorgio-Fermo-Amandola Percorso nella memoria 1908-1956
Questo libro nasce da una vecchia idea: sviluppare un progetto che curasse la riscoperta e la salvaguardia della memoria di quel patrimonio comune che è stata la ferrovia Porto San Giorgio-Fermo-Amandola. Da qui la ricerca ed il monitoraggio di tutto il percorso; ogni metro di esso è stato fotografato dettagliatamente, qualora vi fossero ancora resti o segni evidenti del tracciato… |  | Laura Pupilli Presenze ebraiche nel Piceno Gli Ebrei nelle terrae del Presidato farfense
Le ricerche seguenti, di impostazione storico-filologica, sono il frutto di un lento lavoro di accumulo di materiali variamente caratterizzati in diversi campi di osservazione nell’ambito della tradizione locale antica. Fuse insieme sono testimonianze mobili, fonti catastali, archivistiche, documentazioni orali. |  | Bernardo Tanucci Di acqua e di pietra Mulini idraulici nella valle dell’Aso
Occorre ripensare in maniera positiva il nostro, non permettere che la nostra memoria, resti sepolta e dimenticata dallo scorrere incessante del tempo. Questo libro vuole essere un tentativo di riallacciare uno ad uno i fili di una parte della nostra storia materiale, quella dei mulini ad acqua che segnarono per un lungo tempo il nostro territorio. |  | Francesco Pasqualini L’arte di fondere campane. La Premiata Fonderia Campane Pasqualini di Fermo
Nella prima metà del Settecento il giovane chierico Francesco Pasqualini (1734-1803), trovandosi a Fermo per studiare presso il Seminario arcivescovile, ebbe occasione di conoscere un fonditore intento alla modellazione di campane per la cattedrale della città. |  | John & Jennifer Kelly I fiori spontanei lungo i sentieri dei Sibillini Wildflower walks in the Sibillini
Testo inglese a fronte
Molti dei fiori rappresentati in questo libro sono comuni in tutte le Marche, dove esiste un habitat adatto. Questi, che crescono nelle zone più elevate, si possono trovare soltanto in montagna; quelli che richiedono radici umide si trovano lungo le rive dei fiumi e dei laghi. Abbiamo organizzato le fotografie secondo l’habitat di ogni pianta. |  | Walter Tulli Un itinerario nella democrazia
a cura di Paolo Petruzzi
La fine della prima Repubblica ha chiuso un periodo tormentato e complesso della vita del nostro paese. I primi risultati della ricerca storica lo hanno confermato, ma passeranno anni prima che le precomprensioni ideologiche, messe una buona volta da parte, lasceranno lo spazio ad una riflessione più serena e ad una ricostruzione storica sine ira et studio.
|  | Bruno Egidi La geografia e il suo insegnamento nell’età di Roma
FUORI CATALOGO |  | a cura di Fabiola Zurlini Medici e medicina nella Marche Lo Studio Firmano e la storia della Medicina 1955-2005
|  | Pino Scaccia - Giorgio Pegoli Kabul la città che non c’è
Finalmente scopro Kabul Ferita. Variopinta. Incredibile ammasso di umanità. Su ogni palazzo ci sono i segni pesanti di tutte le guerre che l’hanno violentata, da secoli. Il vecchio bazar dei quattro portici è ormai un’enorme baracca, il mausoleo di Timur Shah sventrato, la fortezza di Baia Hissar un cumulo di macerie. Avevo letto da qualche parte: Kabul è la città che non c’è. Invece è bellissima. Me ne innamoro, distinto”. |  | Matilde Tortora Auguri lunghi un secolo I calendarietti dei barbieri
I calendarietti, meglio conosciuti come “i calendarietti dei barbieri”, ricchi di immagini e per lo più profumati, furono assai diffusi fin dagli ultimi decenni dell’800. Erano “omaggi” dalla grafica accattivante e dai bei colori a stampa che, ad ogni inizio d’anno, venivano offerti ai clienti, risultando graditi e soddisfacendo, lungo tutti questi anni, le fantasie e i sogni di milioni di persone. |  | Domenico Travaglini Fascino Verde Come individuare, avvicinare, osservare gli animali selvatici
Oltre 400 foto a colori “rubate” alla natura e un testo tratto dagli appunti di un naturalista marchigiano che per molti anni si è dedicato quasi esclusivamente all’osservazione della fauna nella nostra regione.
|  | Massimo Spagnoli - Alma Monelli Pozzi e cunicoli romani e medievali di Firmum Picenum
FUORI CATALOGO |  | Alberto Cintio Le Meridiane delle Marche
FUORI CATALOGO |  | Fabiana Baldinelli - Roberto Giulianelli Marche in giallo I misteri più inquietanti degli anni Cinquanta
Dieci casi, dieci misteri che tennero con il fiato sospeso la popolazione marchigiana negli anni Cinquanta.
Ancona, Castelfidardo, Fabriano, Falconara, Jesi furono i teatri di episodi oscuri e ancora oggi incomprensibili, che ebbero per protagoniste persone dalla vita apparentemente normale. |  | Eriberto Guidi Gubbio - l’immortalità della pietra
Nulla è scontato in questo libro, nessuna foto ne ricorda un’altra già vista, ogni scatto scova e mette in risalto particolari nascosti. Non si esagera a dire che anche una singola pietra, lì a Gubbio, merita l’obiettivo attento del fotografo. |  | Leone Tartaglini OPERA NUOVA nella quale se contiene la natura di sonno cioe come lhuomo debbe dormire per mantenersi sano con alchuni bellissimi & utilissimi secreti medicinali
a cura di Marcello Brusegan.
Il libro ritrovato. Ristampa anastatica, ediz.1551.
È la ristampa, a 450 anni di distanza e sulla base dell’unico esemplare superstite, di una tipica stampa popolare del XVI secolo.
|  | Teresa Curtarello Renzi Fiori di carta un felice inganno
Gli splendidi fiori di carta di Teresa Curtarello, coi loro petali delicati e perfetti, i loro stami pistilli corolle foglie steli che sembrano prodotti dalla natura… |  | The Rosie Posie Book
FUORI CATALOGO |
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