Codice: 9788879694094
La parte monografica di questo numero di «Marca/Marche» non intende certo esaurire gli approcci al soggetto prescelto. I saggi che seguono affrontano alcuni degli aspetti evocati, nel tentativo di far dialogare sensibilità differenti in un’unica sede attorno al tema delle famiglie nel lungo periodo. Due piste di indagine sono perseguite, in maniera tale da non escludersi l’un l’altra. La prima riposa su un approccio ad ampio respiro, tendente a delineare i caratteri generali del percorso di acquisizione e gestione del potere, e delle forme di organizzazione economica ad esso connesso. La seconda vorrebbe invece adottare una sensibilità di analisi a scala ridotta. In questo caso, i caratteri peculiari del caso di studio verrebbero in aiuto nel definire gli elementi distintivi della porzione di territorio messa a fuoco. Circoscrivere l’interesse alla Marca o alle Marche, vuole essere un invito anche a riflettere sugli assetti politici, sociali, economici che contribuirono a determinare il contesto di relazione e di realizzazione di una determinata esperienza familiare e, al contempo, ad interrogarsi sui fattori determinanti degli assetti sociali della regione nel lungo periodo.
È lecito domandarsi quale senso abbia ritagliare questo discorso sui confini marchigiani. Così come si potrebbe eccepire dell’apparente ossimoro fra relazioni (nel cui concetto è implicita una spazialità non angusta) e delimitazione della discussione a una singola regione storica, dal farsi progressivo. E ancora: come restringere entro limiti moderni delle dinamiche che affondavano le radici già alle epoche studiate in percorsi di più ampio respiro? Non è forse vero che già le vicende comunali dei Baligani e Simonetti studiate qui da Virginio Villani si inseriscono nel contesto dello scontro fra Papato e Impero, che coinvolge anche la regione marchigiana negli anni centrali del Duecento?. Gli interrogativi di questo genere si potrebbero moltiplicare.
Una risposta plausibile per quanto parziale muove dalla constatazione che le vicende marchigiane si spiegano con e attraverso una ricostruzione che ha le sue trame e i suoi riferimenti oltre gli ipotetici confini regionali. Questo appare evidente nel caso dell’analisi delle famiglie straniere, proposto da Gabriele Morettini per l’età contemporanea. Ma non trova difficoltà ad avere riscontro anche per le epoche passate. La riflessione che emerge dai contributi qui riuniti, infatti, entra in eco con il contesto pontificio e con il più ampio quadro geografico dell’Italia centrale. Lo studio di Annalisa Biagianti, che affronta il ruolo della famiglia Benincasa nelle trame della diplomazia francese, ne è una testimonianza. Sono le dinamiche economiche dell’Adriatico, che spiegano la presenza di un consolato francese nella città dorica, ed è nel delicato esercizio del potere simbolico e nella ricerca di reti di influenze e di patronage che questa carica implica nello spazio cittadino e dello Stato pontificio che va letto l’impegno dei Benincasa. Eppure, l’ancoraggio alle peculiarità locali è indispensabile per leggere autenticamente i meccanismi in atto. La scarsa presenza di appannaggi baronali, le città piccole e medie, strette in un reticolato che non conosce grandi poli e grandi periferie, un territorio presidiato da antica data, seppure non omogeneamente, le campagne in densa comunicazione con i germogli urbani influiscono nel modo di organizzare il potere. Il gioco di lenti e di scale di focalizzazione, che parte dal territorio locale e che trova largo utilizzo nei saggi che seguono, si spiega anche in questo modo.
Caratteristiche del volume
Ft. 170x240 mm, 2018, 360 pp.