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Marca/Marche

un nuovo progetto editoriale

 

 

 

La scelta di avventurarsi in una nuova iniziativa editoriale in tempi come quelli presenti richiede un impegno e una motivazione più forti del solito, soprattutto se risponde a un progetto ambizioso: dare vita a una nuova rivista che sappia radunare intorno a sé gli studiosi impegnati nel ricostruire i diversi aspetti della storia regionale, degli organismi culturali che operano nel suo territorio e che sono depositari della sua memoria. Archivi, biblioteche, musei, pinacoteche, accademie, centri studi: nodi di una rete diffusa che avvolge e contiene il territorio regionale, punti di riferimento ineludibili per chi vuole studiare e approfondire le vicende delle Marche e dei suoi personaggi.

Una nuova prospettiva storica espressa in sintesi nel titolo adottato per la rivista «Marca / Marche», a significare l’intenzione di ricostruire, partendo dalle peculiarità locali di cui le Marche sono ricche, un’articolata visione storica della regione. Dalla Marca Anconitana che ha visto protagoniste a fasi alterne Ancona e Macerata, alla Marca Fermana particolarmente gelosa della sua identità, fino agli estremi settentrionali col Ducato di Urbino e a quelli meridionali dell’Ascolano ai confini con il Regno di Napoli, la storia delle Marche si racconta attraverso gli antichi capoluoghi – Ancona, Urbino, Pesaro, Macerata, Camerino, Fermo e Ascoli Piceno – e le città di Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Osimo, Recanati, Loreto, per citarne solo alcune, ma tutte consapevoli della loro unicità, con i loro caratteri distintivi, le loro peculiarità. Né va dimenticata quella miriade di centri, solo apparentemente minori, che conservano tra le loro mura testimonianze d’importanza straordinaria, spesso inaspettata e ancora poco conosciuta.

Fino all’Unità d’Italia, una cornice comune per gran parte di queste città è stato il governo pontificio, con il suo apparato istituzionale e amministrativo guidato da governatori, cardinali e vescovi, spesso legati alla nobiltà cittadina. La presenza di un gran numero di abbazie, conventi, chiese, cattedrali, con considerevoli committenze artistiche, di scuole, università, biblioteche, ha favorito lo svilupparsi degli studi, da cui si evidenzia il rilevante ruolo svolto dai numerosi eruditi in campo storico. Tutto questo diventa la trama comune di un tessuto che assume per ogni luogo toni cangianti e motivi geometrici differenti, ma solo in superficie.

Un’idea che nasce dall’iniziale sodalizio culturale e intellettuale di studiosi recanatesi e fermani, a cui si sono aggregati storici di altre aree, e che trova la sua sede editoriale a Fermo per la presenza di una casa editrice, espressione di un contesto culturale e di una particolare sensibilità per la ricerca storica.

Firmum, civitas studiis aptissima, un passato con una particolare vocazione per studi umanistici, come testimonia, ancora oggi, la presenza di strutture culturali di rilievo regionale per il loro patrimonio come la Biblioteca civica «Romolo Spezioli», l’Archivio di Stato e l’Archivio storico arcivescovile, di istituti formativi di antica tradizione, dallo Studium (l’università cittadina), al regio liceo (uno dei più antichi d’Italia), al celebre Istituto industriale «G.M. Montani». Un passato che è anche un presente ricco di significati per l’intero territorio marchigiano.

Fermo va vista come una sintesi esemplificativa di quella ricchezza e vivacità culturale di antica tradizione, comune a tante altre città delle Marche, che meritano per questo di essere conosciute e indagate in una visione d’insieme, in cui contributi diversi riescano a ricostruirne un volto comune.

Una pluralità, quella della storia della terra marchigiana, che non necessariamente si coniuga con la disomogeneità e quindi con l’impossibilità di dar vita a una storia condivisa, certamente non nelle sue specificità locali, ma nel valore che ciascuna di esse acquista in una dimensione storica che in ogni epoca sa rapportarsi con quella nazionale. È questa la prospettiva verso cui intende avviarsi questa proposta editoriale, con l’intento di dar vita, ove si rilevino situazioni favorevoli, anche a una collana di volumi monografici dedicati a singole realtà.

Nel contesto della nostra attività, la rivista è un nuovo strumento di documentazione che si inserisce in un percorso coerente con gli interessi editoriali sviluppati sino a oggi, sostenuti dalla passione per la riscoperta della storia delle città della Marca Fermana, che ora si estende oltre i suoi confini in uno sguardo più ampio verso le “altre” Marche.

Come ogni progetto che si avvia, la rivista intende porsi come un work in progress: la direzione e il consiglio scientifico sono al lavoro per ampliarne e migliorarne il profilo, i contenuti e la veste editoriale. L’accoglienza che verrà riservata dagli studiosi, dalle istituzioni culturali e di ricerca sarà sicuramente un punto di partenza per giungere a risultati sempre migliori, che possano riscuotere l’attenzione e l’interesse degli storici non soltanto marchigiani.

 

Caratteristiche del volume:

Ft. 170x240 mm, 2013, 232 pp.

 


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