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Codice: 9788879690744

Nella Storia d’Italia Einaudi, con Osimo e Camerino, Fermo rappresenta le città “fabbricate” sulle dorsali che dividono le valli sottostanti, con le strade che se ne partono in molte direzioni.
In una di queste strade, la Pompeiana, è stato ripreso insieme ai suoi amici il giovane Angelo Del Papa, destinato a ritrarre a sua volta momenti e persone della vita fermana.
In cima a ‘na cullìna... è il titolo della fortunata antologia di poeti dialettali curata da Carlo Ferrari, che riprende l’espressione da Volìmo l’acqua di Gaetano Galassi. La poesia, venduta a un soldo la copia dagli amici del poeta, è di per sé il documento di un’epoca.
A immagine simbolo del lavoro è stata scelta un’opera dell’artiere artista Eugenio Matacotta, un pregevolissimo lavoratore del ferro battuto. Ha la forgia in via Bergamasca, dove Uriele Vitali Rosati lo intervista per Concordia civile, nel 1920. In un altro numero dello stesso giornale c’è un articolo sulle fotografie artistiche di Emilio Seganti: tra le cartelle di paesaggi e ritratti una “Pineta”, che è quella di villa Salvadori a Porto San Giorgio, un gruppo di bambini che gioca al “gira tondo”, marine di varie parti del mondo. Per Fermo una “Fonte Fallero”, due impressioni di Porta Sant’Antonio e una serie di atteggiamenti d’arte del conte Raffaello Vinci.
Si posa “a tutte le ore, anche di sera” e per ingrandimenti fino a un metro per due, dice la pubblicità di questi studi di prim’ordine.
Una cucina di prim’ordine promette la réclame del Gran Caffè Restaurant “Broglio” di Alessandro Rinaldelli. Un’immagine del 1905 ne mostra tutto il personale insime a quello dell’Albergo Vittoria di Cesare Rinaldelli, dell’Albergo Roma di Nazzareno Rocchetti, dell’Albergo Locanda della Posta Vecchia di Filippo Del Bigio, del Caffè di Raffaele e Luigi Alimento, del Caffè di Giovanni e Osvaldo Belli. Usavano consociarsi per gestire banchetti di matrimoni ed altre feste, anche per i paesi del circondano.
“A dir la mia virtù basta un sorriso” è lo slogan della pasta dentifricia Kaliklor, che si può trovare da Luigi Maffei, insieme a un grandioso assortimento di ombrelli, parasoli, bastoni, ventagli, camicie, chincaglierie e bauli, come ancora recita in piazza l’insegna della premiata ditta.
È sempre la città all’inizio degli anni ‘20.
Intanto che i giovani del Ricreatorio maschile San Carlo vanno sul Vettore, grazie all’Ospizio Marino del Comitato Antitubercolare “anche i figli degli operai possono stare nella spiaggia ridente e al pari dei compagni dotati di beni di fortuna possono usufruire di tutte le comodità salutari che la natura dà nella stagione estiva”.

Per la pubblicazione sono state selezionate 516 immagini.

 

Caratteristiche del volume:

Ft. 215 x 305 mm, 1996, 320 pp., copertina cartonata


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