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Codice: 9788879695558

Marca/Marche 21 (2023)

Povertà e assistenza nelle Marche tra basso Mediovo ed età contemporanea

a cura di Marco Moroni

 

Caratteristiche del volume:

Ft. 170x240 mm, 2023, 288 pp.

€ 20,00

 

Da qualche tempo la povertà è tornata al centro del dibattito pubblico. Negli ultimi trent’anni, in particolare dopo la crisi economica e finanziaria del 2008, nelle società occidentali sono cresciute sia la povertà relativa che quella assoluta. In Italia, nonostante gli aiuti stanziati con gli interventi legislativi degli ultimi anni, il fenomeno della povertà resta grave, anche perché il Covid ha appesantito drammaticamente questa situazione. Il tema è stato oggetto di vari studi pure fra gli storici e di recente è stato ripreso con una particolare attenzione alla crescita delle disuguaglianze. È in tale contesto che si è deciso di dedicare un fascicolo della rivista al tema “Povertà e assistenza nelle Marche tra basso Medioevo ed età contemporanea”.

Poiché il povero veniva considerato l’immagine vivente di Cristo, la Chiesa ha sempre avuto un atteggiamento benevolo nei confronti dei poveri e nel Medioevo ha favorito la diffusione di una mentalità collettiva favorevole all’accoglienza degli indigenti e disposta ad aiutare concretamente i bisognosi. Tuttavia, dal momento che ciò si è realizzato nel rispetto delle gerarchie sociali esistenti e assumendo come naturale la divisione in ricchi e poveri, è innegabile che, nonostante i richiami venuti dai francescani e da vari movimenti pauperistici, la Chiesa abbia svolto un ruolo socialmente conservatore. Sta di fatto che, anche per impulso degli Ordini mendicanti e di comunità canonicali, mentre tra i fedeli si diffonde la pratica delle opere di misericordia corporale e la carità assume nuove e molteplici forme, fin dal Duecento le confraternite laicali si impegnano, oltre che nel mutuo soccorso, anche in un vasto programma di attività assistenziali rivolte all’esterno, espressamente destinate all’impegno caritativo. 

Nei secoli del basso Medioevo sorsero così innumerevoli istituzioni dedite al soccorso a determinati gruppi sociali: gli orfani, i lebbrosi, gli inabili, gli anziani, gli “incurabili”, i pellegrini, le vedove e anche le zitelle povere. Questo lungo elenco fa comprendere che non si era di fronte a un sistema assistenziale organico. Si trattava piuttosto di interventi settoriali, frammentati, talvolta anche contraddittori, spesso frutto della volontà di una famiglia o della sensibilità di un benefattore. L’aiuto era indirizzato ai gruppi sociali che, sulla base delle idee del tempo, avevano più bisogno di assistenza; evidentemente sia le istituzioni di ricovero che le iniziative assistenziali erano rivolte a quelli che nel tardo Medioevo erano considerati i segmenti deboli della società per fascia di età, per differenze di genere e per condizione sociale.

Fra le istituzioni più attive nell’assistenza ai poveri, accanto a confraternite e ospedali della carità, si segnalano i Monti di pietà sorti, soprattutto in area umbro-marchigiana, dopo la metà del Quattrocento su impulso di alcuni fra i più noti francescani dell’Osservanza, da Bernardino da Siena a Giacomo della Marca, da Domenico da Leonessa a Marco da Montegallo. Gli studiosi del settore hanno da tempo fatto rilevare che il Monte non forniva elemosina ma credito al consumo a basso costo; si rivolgeva perciò non ai poveri ma ai «poveri meno poveri». Fondati per rompere il monopolio del credito al consumo esercitato dai banchi di pegno ebraici, i Monti mantengono il vincolo del pegno: è chiaro allora che chi non ha nulla da impegnare non può rivolgersi al Monte. Col tempo, crescendo i costi di gestione, non si riesce a mantenere la scelta di praticare il prestito gratuito; soltanto sei Monti (e tutti nelle Marche, cioè Fano, Osimo, Recanati, Macerata, San Severino e Tolentino) continuano a escludere ogni forma di interesse. Anche per queste difficoltà di gestione molti Monti condurranno una vita stentata e, almeno nelle Marche, spesso svolgeranno un ruolo marginale nel locale mercato del credito. Nel settore del credito assistenziale più incisivi si riveleranno i Monti frumentari, fondati anch’essi in area umbro-marchigiana per iniziativa dei francescani osservanti e poi diffusi in gran parte della Penisola italiana.


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