Codice: 9788879694605
I tribunali vescovili italiani dell’età moderna e in particolare nel periodo seguente il Concilio di Trento, rappresentano un soggetto storico elusivo e analizzarne la storia, i meccanismi e l’interazione con la società che li circondava è un compito piuttosto complesso. Innanzitutto oltre alla dispersione di molti archivi delle corti ecclesiastiche e l’oggettiva difficoltà di accedere ad essi laddove esistano, l’analisi storiografica di queste istituzioni ha avuto spesso, con alcune notevoli eccezioni, un valore parziale all’interno di studi di ampio respiro che ne hanno dato una duplice interpretazione. Da un lato sono state descritte come parte del sistema repressivo imperniato sulla figura del Vescovo, quindi componenti del complessivo disegno di controllo sociale intensificatosi nel periodo post tridentino e dall’altra sono state valutate come istituzioni progressivamente superate dall’avanzare del potere dell’Inquisizione Romana. Inoltre alcune importanti analisi locali hanno determinato alcuni punti salienti comuni e altri relativi alle realtà regionali che hanno iniziato a modulare in modo più dettagliato i caratteri specifici dell’istituzione.
Da queste considerazioni generali è evidente la necessità di approfondire il tema e determinarne la natura e gli sviluppi. Ecco perché questo studio nasce da due istanze: dal desiderio di confrontare e chiarire in modo completo i termini generali della natura complessa di una corte ecclesiastica e inoltre dallo specifico interesse per le modalità di azione della stessa all’interno di una realtà sociale dello Stato pontificio. Le conclusioni raggiunte nell’analisi della realtà jesina in parte divergono e in parte concordano con quelle degli altri studi e, speriamo, possano arricchire la conoscenza della realtà della giustizia ecclesiastica in età moderna.